Gabriele Barletta, Sermones - Niccolò di Lira, Preceptorium 1505/24 (raro post-incunabolo)
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Gabriele Barletta, Sermones - Niccolò di Lira, Preceptorium 1505/24 (raro post-incunabolo)

BARLETTA GABRIELE.  Sermones tam quadrigesimales. Lugduni, per Jacobu Myt, 1524.

Due parti, cc. (4) 203 (17); 116 (12). Unito a: NICOLAUS DE LYRA. Preceptorium: sive expositio tripharia perutilis in decalogum legis divine [solo parte prima, completa in sé, che raccoglie integralmente i Precetti di Niccolò di Lira; la seconda parte raccoglie testi di S. Anselmo, S. Bernardo, S. Isidoro]. S.n.d. (ma Colonia, 1505). Cc. (80). Tre parti in due volumi di cm. 13,5. Testo in semi-gotico e graziosi capilettera xil. Ex-libris Paul Schmidt. Ottima legatura ottocentesca in mezzo marocchino rosso con dorso a 4 nervi e titoli in oro. Esemplare corto nel margine alto di alcune cc., sporadiche macchiette e qualche sottolineatura di antica mano. Esemplare peraltro fresco e ben conservato. Prima opera. Gabriele Barletta (? - m. dopo 1480), domenicano forse allievo di S. Antonino a Firenze, fu un celebre oratore e pronunciò sermoni nelle principali chiese d'Italia, "Nescit praedicare qui nescit barlettare". Così la voce B. (DBI, vol. VI): "Citato da storici sia domenicani sia laici, fu - secondo alcuni - maestro di teologia ed esperto pure nel diritto civile e canonico. Scrisse i Sermones quadragesimales et de sanctis costituiti da 52 Sermones domenicales, 28 De sanctis, 3 Extravagantes, 4 De adventu, che furono pubblicati per la prima volta a Brescia da Giacomo Britannico l'ii nov. 1497 U quadragesimali) ed il 13 genn. 1498 (gli altri). In essi, con stile popolare, vengono esaltate le virtù e biasimati i vizi; ciò con l'ausilio di exempla in parte basati sull'osservazione personale, in parte tratti dalla tradizione storico-letteraria sia classico-profana sia cristiana. Così il B. cita Valerio Massimo, Tito Livio, Eusebio, le Vitae Patrum,i dialoghi di s. Gregork Magno, Beda, la cronaca dell'Ordine, il De remediis utriusque fortunae del Petrarca, ecc. Coloro che si sono occupati del B. non sono stati concordi nei giudizi sulla validità. dei suoi sermoni; alcuni ne hanno addirittura negato in blocco l'autenticità, mentre altri hanno sostenuto la presenza di interpolazioni varie. Dell'opera sono state fatte almeno una ventina di edizioni". Seconda opera. Niccolò di Lira (Nicolaus Lyranus, 1270 ca. - 1349), teologo francese, fu ministro provinciale di Francia (1319 e 1322) e di Borgogna (1325) e fondatore, a Parigi (1330-32), del collegio di Borgogna. Nel 1322 prese parte, a Perugia, al capitolo generale dell'Ordine in cui fu determinata la povertà assoluta di Cristo; ebbe anche parte nella controversia sulla visione beatifica. Rivolse i suoi interessi soprattutto alla Sacra Scrittura, che studiò ricorrendo anche, per il Vecchio Testamento, al testo ebraico e agli interpreti ebrei. Cfr. Kvk.

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