Il Risorgimento e la musica classica: Giacomo Fontemaggi - A Pio IX inno nazionale - 1847/48 ca.
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Il Risorgimento e la musica classica: Giacomo Fontemaggi - A Pio IX inno nazionale - 1847/48 ca.

FONTEMAGGI GIACOMO.  A Pio IX ... Inno Nazionale istromentato a grande orchestra di Giacomo Fontemaggi. Partitura musicale manoscritta, cart. sec. XIX (scritto tra la fine del 1847 e gli inizi del 1848).

Mm. 220 x 285 (formato oblungo), cc. (8). Nota ms. al frontespizio:"originale", questa potrebbe essere la partitura originaria. Trascurabili macchiette, ben conservato. Giacomo Fontemaggi (1810-1859), compositore nativo di Roma, "intraprese gli studi musicali nel conservatorio di Napoli sotto la guida di N.A. Zingarelli e a Roma con G. Baini. Nel 1826 fu organista della chiesa di S. Maria in Cosmedin a Roma. Il 27 nov. 1828, in seguito a pubblico esame, ottenne dall'Accademia di S. Cecilia il titolo di maestro compositore. Successivamente fu maestro di cappella nelle chiese di S. Maria sopra Minerva e S. Salvatore in Lauro a Roma. Nel 1834 divenne organista della Cappella Giulia in S. Pietro in Vaticano, succedendo al defunto S. Pascoli, dove rimase per oltre un ventennio componendo tutto l'annuale del servizio feriale (oltre cento brani di musica). Il 26 genn. 1835 andò in scena al teatro Valle di Roma l'opera La testa di bronzo, che ebbe esito infelice. Presso l'Accademia di S. Cecilia fu nominato il 21 giugno 1839 maestro esaminatore degli allievi dell'accademia; l'8 nov. 1855 esaminatore degli organisti; il 9 giugno 1856 coadiutore degli esaminatori della classe dei maestri compositori e il 4 febbr. 1857 loro maestro esaminatore effettivo, succedendo in tale incarico al defunto padre Domenico e mantenendolo fino al 1859. Sottoscrisse azioni per l'istituzione di beneficenza a vantaggio dei poveri e dei bisognosi, iniziativa promossa dalla Congregazione di S. Cecilia nel 1841; sostenne a lungo, senza successo, un progetto per l'istituzione di una scuola privata di musica a Roma, comprendente gli insegnamenti di canto, pianoforte e contrappunto. Nell'autunno del 1835 fu tra i sostenitori del ripristino della disciolta Accademia filarmonica romana. Svolse attività concertistica sia come organista sia come pianista accompagnatore e direttore di coro per concerti privati dell'Accademia filarmonica romana. Le sue musiche vocali (arie, duetti, romanze) ricorrono spesso nei programmi dei concerti da camera sulla metà dell'Ottocento accanto a composizioni di G. Donizetti, G. Verdi, G. Rossini. La sua produzione musicale comprende musica da camera e soprattutto musica sacra, la maggior parte della quale è conservata manoscritta nella biblioteca romana dell'Accademia di S. Cecilia e nella Biblioteca apost. Vaticana" (cfr. Dizionario Biografico degli Italiani, voce Fontemaggi curata da F. Colonia, a cui rinviamo anche per una corposa bibliografia su tema).

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