Illuminismo e riforme: Carlo Antonio Pilati - Di una riforma d'Italia - 1770 (rara seconda edizione)
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Illuminismo e riforme: Carlo Antonio Pilati - Di una riforma d'Italia - 1770 (rara seconda edizione)

(PILATI CARLO ANTONIO).  Di una riforma d'Italia. Ossia dei mezzi di riformare i più cattivi costumi e le più perniciose leggi d'Italia. Edizione seconda accresciuta di altrettanto. Villafranca, s.n. , 1770.

Cm. 16,5, pp. (42) 708 [alcuni errori nella numerazione dei quaderni iniziali, copia esattamente conforme alla scheda Iccu e a tutte quelle collazionate e digitalizzate on line]. Legatura in cartonato rustico coevo con rinforzo al dorso in carta antica decorata. Segnatura di collocazione di biblioteca privata alla sguardia finale. Minimi segni del tempo alla legatura, macchiette sparse e sporadiche fioriture, peraltro esemplare ad ampi margini e in buono stato di conservazione. Carlo Antonio Pilati (1733-1802), giureconsulto e pensatore trentino di Tassullo, ebbe un ruolo significativo fra gli illuministi europei. Questo trattato fu scritto in Svizzera (e pubblicato per la prima volta in italiano nel 1767), dove il Pilati visse a lungo, anche a causa del bando ricevuto dal principato di Trento e dove comunuqe ebbe modo di conoscere Montesquieu, Helvetius, Voltaire e Rousseau. Pilati auspicò riforme graduali che contribuissero a migliorare il livello della vita senza peraltro portare a sacrificare le strutture politiche e sociali esistenti. Teorizzò la riforma del sistema giuridico rivalutando il diritto naturale e ridimensionando la tradizione romanistica, la riforma della Chiesa con l'abolizione degli ordini monastici e l'introduzione del matrimonio dei sacerdoti. Rivendicò infine la libertà dell'individuo nella sfera religiosa, attraverso la tolleranza verso ogni confessione e nella sfera giuridica, attraverso la rivisitazione del diritto di famiglia e della procedura penale. Rara seconda edizione accresciuta. Cfr. Iccu; Melzi, Dizionario opere anonime, II, p. 444; Edizioni giuridiche antiche in lingua italiana, II,2, p. 750, ove si menziona come reale luogo di stampa Coira, Società tipografica.

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