Angelo Maria Crepet - Natura morta con libri antichi e vaso - 1940/50 ca. (tempera su tavola)

ANGELO MARIA CREPET.  Natura morta con libri antichi e vaso. Metà del Novecento (1940/50 circa).

Cm. 50 x 60 (cm. 53,5 x 63,5 con elegante cornice lignea posteriore ma comunque datata). Tempera su tavola lignea. Firmato “A. M. Crepet” in basso a sinistra. Al retro della tavola il nome del possessore “Mirella Raddi” ostetrica attiva a Firenze tra gli anni Quaranta e Cinquanta. Ottimamente conservato. Opera accompagnata da certificato di autenticità rilasciato da perito accreditato presso il Tribunale di Trento. Delicatissimo dipinto, luminoso e brillante nel gioco delle ombre, dedicato dal grande maestro veneto alla magia dei libri antichi, accostati nella composizione a uno splendido vaso in ceramica. Angelo Maria Crepet (Mestre 1885 - Firenze 1973) fu allievo di Ettore Tito all'Accademia di Belle Arti di Venezia; grande paesaggista, lascò limpide e classiche interpretazioni della natura. Fin da giovanissimo (fu grande amico di Amedeo Modigliani con cui studiò a Venezia) partecipò a importanti premi ed esposizioni come la Mostra Internazionale di Pittura di Milano (1906), la Quadriennale di Roma (dalla prima alla nona edizione), l'Esposizione Nazionale d'Arte a Brera nel 1915, sei Biennali di Venezia, esposizioni a Monaco di Baviera (1913) e a S. Francisco in California (1914). Insegnò dal 1914 al 1925 all'Istituto di Belle Arti di Lucca e poi dal 1925 al 1955 all'Accademia di Belle Arti di Firenze. Il Presidente della Repubblica gli conferì la medaglia d'oro dei Benemeriti della Cultura e dell'Arte. Molte sue opere appartengono a collezioni pubbliche e private in Italia e all'estero (Cassa Risparmio di Firenze, Casa Reale, Galleria di Arte Moderna di Milano, Ministero dell'Interno, Ministero degli Esteri, Ministero dell'Istruzione, ecc.). Bibliografia: Carlo Ludovico Ragghianti lo ricorda come un «divisionista aggiornato e persona signorile e schiva» (in Alfredo Meschi: opere dal 1924 al 1979, Lucca, Nuova grafica lucchese, 1979, p. 8). Tra i contributi bibliografici a lui dedicati, segnaliamo in particolare il saggio introduttivo al catalogo della personale tenutasi a Mestre nel 1966, a firma di Mario Lucchesi, che lo definisce: «un artista solitario e apparentemente distaccato da ogni corrente, tuttavia, a modo suo, attento invece a quanto delle nuove esperienze estetiche veniva, allora, anche in Italia, a rimuovere le più inerti convenzioni naturalistiche» (A. M. Crepet, Mestre, Trevisanstampa, 1966). Cfr. anche A.M. Comanducci, Dizionario illustrato pittori e incisori italiani moderni e contemporanei, Milano 1962; H. Vollmer, Kunsterlex, 1953; Emporium, 1934. NON DISPONIBILE