27 Gennaio - La nostra giornata della memoria

Brani scelti: RIDOLFI ROBERTO, L'amico tipografo, in «La Bibliofilia», Firenze, Leo S. Olschki (Tip. Giuntina), anno LXXVI (1974), disp. 1-2, pp. 143-144.

Auschwitz, 27 gennaio. Il 27 gennaio è la data scelta per ricordare una frattura irrimediabile. Non so dire, non lo so ancora bene, cosa sia per me, cosa significhi Shoah, sterminio degli Ebrei, deportazione, campo di concentramento. Non lo so perché più studio, più aumenta il divario, il distacco, più sento che la frattura è davvero irreparabile, e il dramma incomprensibile. E forse è giusto lo sgomento destato dall'incomprensione. Forse esso è segno che qualcosa è cambiato, che il dramma ci ha reso diversi, incapaci di comprendere fino in fondo, e perciò - si spera - incapaci di ripetere quel male, e la banalità del male.

Si susseguono in questi giorni i programmi televisivi, le pubblicazioni divulgative, le iniziative per ricordare. Ma non basta. Vorrei umanamente avere la certezza che ciò che si sa, che si scopre, che si vede nei filmati, che si legge nei libri, si risolve in un pianto interiore che sia segno e simbolo di un distacco realmente maturato dalla nostra civiltà nei confronti di ciò che ha generato quegli eventi.

Nel breve spazio di queste pagine, come sempre dedicate alla bibliofilia ed all'amore per i libri, vorremmo a nostro modo celebrare la memoria, riproponendo il ricordo di un uomo che sopravvisse ad Auschwitz, il grande tipografo Schulim Vogelmann, stampatore de «La Bibliofilia», e ciò attraverso le parole di Roberto Ridolfi.

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