Rousseau - Lettre à d'Alembert sur le projet d'établir un théatre a Genève - 1758 (prima edizione)
J.J. Rousseau citoyen de Genève, à Mr. d'Alembert, sur son Article Genève dans le VIIème Volume de l'Encyclopédie, et particulièrement sur le projet d'établir un théatre de comédie en cette Ville. A Amsterdam, chez Marc Michel Rey, 1758.
Cm. 19,5, pp. xviii, 264 (8) [in fine: avviso dell'editore, errata e catalogo editoriale]. Bella vignetta incisa in rame al frontespizio bicromo. Legatura coeva in piena pelle con traccia di titoli e fregi dorati al dorso; tagli rossi. Antica firma ms. di possesso al frontespizio. Lievi arrossature limitate alle prime e ultime carte. Cerniere restaurate e ben consolidate. Nel complesso esemplare ben conservato. In questa importante "Lettre sur les spectacles", Jean Jacques Rousseau dimostra il suo attaccamento a Ginevra e una grande conoscenza del mondo teatrale. La lettera è una risposta all'articolo "Genève" pubblicato nell' Encyclopédie (volume VII, Ottobre 1757) in cui d'Alembert, ispirato a Voltaire, chiese l'istituzione di un teatro a Ginevra dove, fin dai tempi di Calvino le rappresentazioni erano proibite. Nel diciassettesimo secolo, i teologi cattolici, Bourdaloue, Nicole e Bossuet, consideravano il teatro incompatibile con la morale cristiana. Rousseau riflette sull'utilità o perniciosità del teatro in relazione alla morale: la tragedia è riprovevole perché eccita le passioni e la commedia subisce il medesimo giudizio perché ridicolizza la virtù. Uno dei bersagli della sua critica fu «Le Misanthrope» di Molière, opera di grande successo ma che sollevò molte polemiche. D'Alembert rispose nel Maggio 1759 con una «Lettre à M. J.J. Rousseau» sostenendo la tesi che il teatro sia nel contempo piacevole e utile. «Cette lettre est très importante car elle précise quelques points de l'attitude morale et politique du philosophe genevois. Rousseau adresse un sévère discours à la jeunesse genevoise pour l'exhorter à s'opposer de toutes ses forces à l'installation d'un théâtre. Qu'elle n'accepte pas de céder les biens qu'elle possède contre la vaine espérance d'un lendemain meilleur. Cette dernière partie, fort intéressante, reste comme un document original à verser au dossier de cette longue controverse sur le théâtre qui se poursuivait depuis Bossuet » (Dictionnaire des Oeuvres). Rara prima edizione (verosiimilmente prima tiratura). Cfr. Iccu; Tchemerzine, V, 535; Rahir, Bibliothèque de l'amateur, 623.
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