Charles Baudelaire - L'irreparabile

Charles Baudelaire - L'irreparabile

Poesie scelte: CHARLES BAUDELAIRE, L'irreparabile (Les fleurs du mal, 1857).

Possiamo soffocare il vecchio, il lungo Rimorso,
che vive, s'agita e si contorce,
e di noi si nutre come il verme dei morti,
come il bruco della quercia?
Possiamo soffocare l'implacabile Rimorso?

In quale filtro, in quale vino, in quale tisana,
affogheremo questo vecchio nemico,
distruttore e ingordo come la cortigiana,
paziente come la formica?
In quale filtro ? in quale vino ? in quale tisana?

Dillo, bella strega, oh! dillo, se lo sai,
a questo spirito carico d'angoscia
e pari al moribondo schiacciato dai feriti
che lo zoccolo del cavallo batte,
dillo, bella strega, oh! dillo, se lo sai,

a questo agonizzante che già il lupo fiuta
e che il corvo sorveglia,
a questo soldato affranto! se deve disperare
d'avere la sua croce e la sua tomba;
questo povero agonizzante che già il lupo fiuta.

Si può illuminare un cielo melmoso e nero?
Si possono strappare delle tenebre
più dense della pece, senza mattina e senza sera,
senza stelle, senza lampi funerei?
Si può illuminare un cielo melmoso e nero?

La Speranza che brilla alle finestre dell'Albergo
è spenta, è morta per sempre!
Senza luna e senza raggi, trovare dove riparano
i martiri di un cammino maledetto!
Il Diavolo ha spento tutto alle finestre dell'Albergo!

Adorabile strega, ami tu i dannati?
Dimmi, conosci l'irremissibile?
Conosci il Rimorso dai dardi avvelenati
cui il nostro cuore serve da bersaglio?
Adorabile strega, ami tu i dannati?

L'Irreparabile rode col suo dente maledetto
la nostra anima, pietoso monumento,
e spesso attacca, come la termite,
la struttura dal basamento.
L'Irreparabile rode col suo dente maledetto!

Ho visto a volte in fondo a un banale teatro
infiammato dal suono di un'orchestra,
una fata accendere in un cielo infernale
una miracolosa aurora;
ho visto a volte in fondo a un banale teatro

un essere tutto luce, oro e velo
abbattere il grande Satana;
ma il mio cuore, mai visitato dall'estasi,
è un teatro in cui si attende
sempre, sempre invano, l'Essere dalle ali di velo!

Traduzione di Giovanni Soriano