Pietro Verri - Meditazioni sulla felicità. Con note critiche e risposta alle medesime - Milano 1766
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Pietro Verri - Meditazioni sulla felicità. Con note critiche e risposta alle medesime - Milano 1766

(VERRI PIETRO).  Meditazioni sulla felicità. Con note critiche e risposta alle medesime d'un amico piemontese. In Milano, appresso Giuseppe Galeazzi regio stampatore, 1766.

Cm. 18, pp. 114 + (2) di avviso editoriale [da sottolineare l'estrosa composizione della stampa che interfaccia la «Lettera del critico», la «Risposta» sulle pagine dispari e il «Preludio» su quelle pari; il testo delle Meditazioni presenta lunghe note al fondo pagina]. Ottima legatura antica di poco posteriore in mezza pelle con titoli e filetti in oro al dorso. Minima abrasione superficiale limitata all'avviso editoriale in fine. Trascurabile forellino al margine interno bianco delle prime due carte, sporadiche macchiette, peraltro esemplare nel complesso ben conservato. Pietro Verri (Milano, 1728-1797), fu uno dei maggiori esponenti dell'illuminismo italiano, noto soprattutto per i suoi studi in campo economico e giuridico: tra le sue opere principali si ricordano le "Osservazioni sulla tortura", e le "Meditazioni sopra l'economia politica"; con il fratello Alessandro e altri amici promosse la costituzione della Società dei pugni, dalle cui riunioni nacque l'iniziativa di fondare la celebre rivista "Il Caffé", che fu l'espressione più significativa della cultura illuministica lombarda. Rara prima edizione (con la «Lettera del critico», la «Risposta Apologetica» e il «Preludio dell'Autor delle Note» che precedono il testo che inizia alla carta B8) di questo celebre saggio giovanile di impianto fortemente autobiografico, «espressione di una fase della vita di Verri contrassegnata dal rafforzamento della fiducia in se stesso e dall'affermazione delle speranze di mutamento in meglio. Se la felicità privata è raggiungibile dal saggio mediante un accorto equilibrio tra i desideri e i mezzi per soddisfarli, cioè con una condotta di vita regolata e una realistica valutazione dei propri simili, ben più vasto è il campo che si apre per il conseguimento della pubblica felicità, che consiste, afferma lautore riprendendo una formula di Francis Hutcheson, nella maggiore felicità possibile divisa colla maggior uguaglianza possibile» (Carlo Capra, «Il Contributo italiano alla storia del Pensiero Filosofia», Treccani, s.v. Verri, Pietro). Per il nome dell'autore, cfr. Melzi, II, p. 115. Cfr. anche Iccu; Sammarco, Bibliografia di P.V., Milano, 1951, p. 69; Melzi, II, p. 115.

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