Alfieri - Tragedie - Parigi, Didot 1787/89 (edizione in parte originale - volume di scarto presente)
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Alfieri - Tragedie - Parigi, Didot 1787/89 (edizione in parte originale - volume di scarto presente)

ALFIERI VITTORIO.  Tragedie. Seconda edizione, riveduta dall'Autore, e accresciuta. Parigi, da torchj di Didot Maggiore e si trova presso Gio. Cl. Molini, librajo, 1787-1789.

Sei volumi di cm. 21,5, pp. cxx, 279 (19); 383 (3); 419 (1); 441 (1); 425 (3) + 1 c.b.; 272. Con ritratto dell'Autore finemente inciso (da Morghen su disegno di Fabre) all'antiporta del primo volume (il ritratto è non presente in tutti gli esemplari, cfr. Bustico, 5). Bella legatura strettamente coeva in piena pergamena rigida con titoli in oro al dorso. Tagli spruzzati. Timbretto di biblioteca privata ottocentesca alla sguardia e firma di possesso al primo frontespizio, entrambi riferiti al livornese Giuseppe Uzielli. Leggere e naturali fioriture/bruniture dovute alla qualità della carta. Esemplare nel complesso fresco e ben conservato. Rara seconda e definitiva edizione in parte originale delle tragedie di Vittorio Alfieri - dopo quella “sudicissimamente stampata” (A., Vita IV, X) a Siena da Pazzini nel 1783 - da tenersi in singolare pregio, essendo stata assistita dall'Autore medesimo (Gamba, 2527). Prima edizione delle seguenti tragedie alfieriane: Maria Stuarda, La congiura de' Pazzi, Don Garzia, Saul, Agide, Sofonisba, Bruto I, Mirra, Bruto II, nonché della "Risposta dell'Autore" alla lettera del Calzabigi, del "Parere dell'autore sull'arte comica in Italia", e del "Parere dell'autore su le presenti tragedie". Esemplare completo del "Volume di scarto", che contiene il testo delle tragedie Filippo, Polinice e Antigone, stampato da Didot nel 1787, in una versione già rivista rispetto all'edizione di Siena, ma che lasciò ancora insoddisfatto l'incontentabile Alfieri, che si decise quindi a procedere a una ulteriore revisione del testo di queste tragedie, e adaffrontare le fatiche e le spese di ulteriore ristampa del primo volume, comparsa nella nuova emissione del volume primo, datata 1788. In questa magnifica edizione parigina, dovuta al principe dei tipografi francesi del tempo, François Ambroise Didot, compaiono per la prima volta alcuni tra i massimi capolavori di Alfieri: Saul, Mirra e i due Bruti. L'Alfieri ne seguì personalmente la stampa per più di due anni, correggendo le bozze, e sollecitando il lavoro dei tipografi, che spesso preferivano dedicarsi alle discussioni politiche, e alle manifestazioni di piazza che animavano i primi turbolenti anni della Rivoluzione Francese. Questa impresa costituì per il poeta astigiano anche un pesante impegno finanziario per sostenere il quale dovette fare ricorso a un prestito della madre. Nel tentativo di evitare il danno economico derivante dalle ristampe non autorizzate (allora non esisteva ancora una effettiva tutela del diritto d'Autore), Alfieri lanciò una sottoscrizione appoggiandosi a vari amici e corrispondenti che aveva nelle principali città italiane e nelle capitali europee, ma il successo non fu quello sperato, tant'é vero che alla sua morte, avvenuta nel 1803, molte delle 625 copie stampate giacevano ancora invendute a Firenze, presso la sua compagna, la Duchessa d'Albany. Il "volume di scarto" è spesso mancante perchè molti acquirenti delle Tragedie non curarono di farlo rilegare, costituendo in buona sostanza un doppione del primo volume, ed esso andò così soggetto a una rapida dispersione. Il ritratto del poeta che si trova inserito in alcuni esemplari, non appartiene a questa edizione (non é infatti neppure citato nella "Regola per i legatori" che compare in fine al volume primo), ma è stato aggiunto in seguito per iniziativa dei proprietari, come dimostra il fatto che si tratta di un ritratto inciso sulla sulla base di un ritratto di Alfieri dipinto dopo il 1793 dal pittore francese Fabre che conobbe il poeta e ne divenne amico (e più ancora amico della Duchessa d'Albany) negli anni del soggiorno fiorentino. Gamba, 2527 :"Tra il novero stragrande di edizioni di queste tragedie, va tenuta la presente in singolare pregio, essendo stata assistita dall'Autore medesimo". Brunet, I, 176 :"Cette belle edition ... n'est pas commune, et elle a été jadis fort recherchée". Poggiali, II, 96 :"La presente edizione é assai pregevole sia per la sua particolare bellezza, come per essere stata assistita di correzione, e illustrata dell'Autorecon la giunt adi nuove Tragedie, e del di lui parere ... sull'arte difficilissima di scrivere tragedie ..."; Bustico, pagg. 4 - 6 :"Di questa bella edizione parla l'Alfieri stesso nella sua Vita (cap. XVII) e di essa si compiaceva." Fava, Mostra storica Astese - Alfieriana n. 3; Graesse I, 74.

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