Daniel Pennac - Il diritto di non leggere
Brani scelti: DANIEL PENNAC, Come un romanzo (Milano, Feltrinelli, 1993).
La maggior parte dei lettori si concede quotidianamente il diritto di non leggere. […] Tra un buon libro e un brutto telefilm, il secondo ha, più spesso di quanto vorremmo confessare, la meglio sul primo. Inoltre, non leggiamo sempre. I nostri periodi di lettura si alternano sovente ad alcuni digiuni durante i quali la sola vista di un libro risveglia in noi i miasmi dell'indigestione. […] Ma guardiamoci dall'associare il corollario secondo il quale ogni individuo che non legge dovrebbe essere considerato a priori come un potenziale bruto o un cretino assoluto.
Poiché, così facendo, faremmo passare la letture per un obbligo morale e questo sarebbe solo l'inizio di una spirale che porterebbe poi a giudicare, per esempio, la "moralità" dei libri, in funzione di criteri che non avrebbero alcun rispetto per l'altra libertà inalienabile: la libertà di creare. A quel punto il "bruto" saremmo noi, per quanto "lettori". E Dio sa se il mondo non è pieno di bruti di questa specie.Se possiamo tranquillamente ammettere che un singolo individuo rifiuti la lettura, è intollerabile che egli sia – o si ritenga – rifiutato da essa. È una tristezza immensa, una solitudine nella solitudine essere escluso dai libri. Anche quelli di cui si può fare a meno.
da La Rivista
Libri antichi di letteratura
Bartolomeo Cavalcanti - La retorica, divisa in sette libri - Pesaro 1559 (rara terza edizione)
CAVALCANTI BARTOLOMEO. La retorica, divisa in sette libri, dove si contiene tutto quello che appartiene all'arte oratoria. Con le postille di M. Pio Portinaio giureconsulto, che dimostrano sommariamente tutto quello, che vi si tratta. In Pesaro, per Bartolomeo Cesano, 1559SCHEDA COMPLETA
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