George Orwell - I libri migliori sono quelli che ci dicono quel che già sappiamo
Brani scelti: GEORGE ORWELL, 1984, (pubblicato a Londra da Harvill Secker l'8 Giugno 1849).
Winston smise di leggere, soprattutto per poter meglio rendersi conto del fatto che stava leggendo, comodamente e al sicuro. Era solo: nessun teleschermo, nessun orecchio al buco della serratura, nessun impulso di guardarsi alle spalle ovvero di coprire la pagina con la mano. La dolce aria estiva gli carezzava le gote. Da qualche luogo lontano venivano deboli grida di bambini: nella stanza non c'era altro suono all'infuori della voce dell'orologio. Si accomodò meglio nella poltrona e appoggiò i piedi alla sbarra di ferro dinanzi al caminetto. Era la felicità, era l'eternità. Poi, tutt'a un tratto come si fa talvolta con un libro che sappiamo di dover leggere e rileggere più volte, Winston aprì quello che aveva sulle ginocchia a una pagina diversa, e cominciò a leggere [...]
Il libro lo affascinava o, per essere anche più esatti, lo rassicurava. In certo modo non gli insegnava nulla ch'egli non sapesse già, e questo costituiva, appunto, parte dell'attrazione. Diceva esattamente quel che egli stesso avrebbe detto, se gli fosse stato possibile di mettere un po' d'ordine nei suoi delusi pensieri. Era il prodotto d'una mente simile alla sua, ma infinitamente più potente, più sistematica e meno intimidita. I libri migliori, gli pareva di capire, sono proprio quelli che ci dicono quel che già sappiamo.
da La Rivista
Dante Alighieri - Divina Commedia, Inferno, Canto X
Brani scelti: DANTE ALIGHIERI, La Divina Commedia, Inferno, canto X. [Canto decimo, ove tratta del sesto cerchio de l'inferno e de la pena de li eretici, e in forma d'indovinare in persona di messer Farinata predice molte cose e di quelle che avvennero a Dante, e solve una questione.]