Giacomo Leopardi - Leggere coll'animo disposto o coll'animo freddissimo

Giacomo Leopardi - Leggere coll’animo disposto o coll’animo freddissimo

Brani scelti: GIACOMO LEOPARDI, Zibaldone di pensieri, 1817-32 (edito postumo nel 1898).

Mettendomi a leggere coll'animo disposto, trovava tutto gustoso, ogni bellezza mi risaltava all'occhio, tutto mi riscaldava e mi riempieva d'entusiasmo, e lo scrittore da quel momento mi diventava ammirabile ed io continuava sempre ad averlo in gran concetto. In questa tal disposizione forse il giudizio può anche peccare, attribuendo al libro ec. quel merito che in gran parte spetta al lettore. Altre volte mi poneva a leggere coll'animo freddissimo, e le piú belle, piú tenere, piú profonde cose non erano capaci di commuovermi: per giudicare non mi restava altro che il gusto e il tatto già formato: ma il mio giudizio si ristringeva cosí alle cose esterne e nelle interne a una congettura dell'effetto che l'opera potesse produrre in altrui. E l'opera non mi restava per conseguenza in grande ammirazione. E noterò ancora che alle volte un'altra persona che si trovava in circostanza da esser commosso mi diceva mari e monti di quel libro, ch'egli leggeva nel medesimo tempo.