Italo Calvino - Si legge da soli anche quando si è in due

Italo Calvino - Si legge da soli anche quando si è in due

Brani scelti: ITALO CALVINO, Se una notte d'inverno un viaggiatore, (Torino, Einaudi 1979).

Lettore, drizza l'orecchio. E un sospetto che vi viene insinuato, ad alimentare la tua ansia di geloso che ancora non s'accetta come tale. Ludmilla, lettrice di più libri in una volta, per non lasciarsi sorprendere dalla delusione che può riservarle ogni storia, tende a portare avanti anche altre storie...

(Non credere che il libro ti perda di vista, Lettore. Il tu che era passato alla Lettrice può da una frase all'altra tornare a puntarsi su di te. Sei sempre uno dei tu possibili. Chi oserebbe condannarti alla perdita del tu, catastrofe non meno terribile della perdita dell'io? Perché un discorso in seconda persona diventi un romanzo occorrono almeno due tu distinti e concomitanti, che si stacchino dalla folla dei lui, dei lei, dei loro.)

Eppure, la vista dei libri a casa di Ludmilla ti riesce rassicurante. La lettura è solitudine. Ludmilla t'appare protetta dalle valve del libro aperto come un'ostrica nel guscio. L'ombra d'un altro uomo, probabile, anzi certa, viene, se non cancellata, relegata in margine. Si legge da soli anche quando si è in due. Ma allora, cosa stai cercando, qui? Vorresti penetrare nella sua conchiglia, insinuandoti nelle pagine dei libri che sta leggendo? Oppure il rapporto tra Lettore e Lettrice resta quello di due conchiglie separate, che possono comunicare solo attraverso parziali confronti di due esperienze esclusive?