Nadine Gordimer - Se sei un lettore, sai che ciò che hai letto ti ha influenzato la vita

Nadine Gordimer - Se sei un lettore

Brani scelti: NADINE GORDIMIER, Beethoven era per un sedicesimo nero, (Milano, Feltrinelli 2008).

Se sei un lettore, sai che ciò che hai letto ti ha influenzato la vita. E intendo "lettore" sin dal giorno in cui hai cominciato, da solo, a distinguere le parole stampate sul libro che ti facevi leggere prima di addormentarti. (Un altro presupposto dato per scontato: che tu abbia imparato a leggere in un'era precedente a quella in cui il libro prima di addormentarsi è stato sostituito da mezz'ora davanti alla tivù.) L'adolescenza è il periodo cruciale in cui poeti e romanzieri intervengono nella formazione del senso di sé che si pone in relazione sessuale con gli altri, suggerendo - in modo emozionante, e a volte spaventoso - che l'ordine di tali relazioni così come è spiegato o sottinteso dall'autorità adulta non è tutta la verità. Negli anni quaranta, mi avevano dato a credere che: prima avrei incontrato un uomo, poi ci saremmo reciprocamente innamorati e ci saremmo sposati; questo processo preconfezionato prevede un certo ordine di emozioni. Questo è l'amore.

Invece per me arrivò prima Marcel Proust. La strana ma ineluttabile malattia del tormentoso amore di Charles Swann per una donna che non era il suo tipo (e assolutamente non per colpa sua, lui si innamorò di lei così com'era, no?); la gelosia del Narratore che segue in modo straziante le tracce dei sotterfugi di Albertine.

E così venne spazzato via il lancio del riso. Ormai avevo una prospettiva diversa su ciò che la vita poteva trovarsi a dover affrontare. Il mio apprendistato all'amore sessuale cambiò, per sempre. Volente o nolente, è questo che è l'amore. Terribile. Glorioso. Ma cosa succede se un elemento di un'opera letteraria invece di venir interiorizzato si materializza? Assume un'esistenza indipendente? Mi è appena capitato. Ogni anno rileggo alcuni dei libri che non voglio morire senza aver rivisitato. Quest'anno è toccato ai Diari di Kafka, e sono circa a metà. È una lettura serale straordinariamente straziante.