Niccolò Machiavelli - Venuta la sera ritorno a casa ed entro nel mio scrittoio

Brani scelti: NICCOLÒ MACHIAVELLI, Lettera a Francesco Vettori (10 Dicembre 1513).
Venuta la sera, mi ritorno a casa ed entro nel mio scrittoio; e in sull'uscio mi spoglio quella veste cotidiana, piena di fango e di loto, e mi metto panni reali e curiali; e rivestito condecentemente, entro nelle antique corti delli antiqui huomini, dove, da loro ricevuto amorevolmente, mi pasco di quel cibo che solum è mio e ch'io nacqui per lui; dove io non mi vergogno parlare con loro e domandarli della ragione delle loro azioni; e quelli per loro humanità mi rispondono; e non sento per quattro hore di tempo alcuna noia, sdimentico ogni affanno, non temo la povertà, non mi sbigottisce la morte: tutto mi transferisco in loro.
da La Rivista

Dante Alighieri, Divina Commedia, Inferno, Canto XXIV
Brani scelti: DANTE ALIGHIERI, La Divina Commedia, Inferno, canto XXIV. [Canto XXIV, nel quale tratta de le pene che puniscono li furti, dove trattando de' ladroni sgrida contro a' Pistolesi sotto il vocabulo di Vanni Fucci, per la cui lingua antidice del tempo futuro; ed è la settima bolgia.]






