Nikolaj Gogol' - Quel che gli dava gusto, non era ciò che veniva leggendo, ma piuttosto la lettura in sé

Brani scelti: NIKOLAJ GOGOL, Le anime morte, 1842.
Quanto al carattere, era piuttosto taciturno che chiacchierone; aveva, inoltre, una nobile inclinazione a istruirsi, cioè a leggere libri, del contenuto dei quali non stava a darsi pensiero. Per lui era completamente indifferente che si trattasse delle avventure d'un eroe innamorato, d'un semplice abbici, o d'un libro d'orazioni: leggeva tutto colla stessa attenzione; se gli avessero posto innanzi della chimica, neppure questa avrebbe rifiutato. Quel che gli dava gusto, non era ciò che veniva leggendo, ma piuttosto la lettura in sé, o per dir meglio, il processo stesso della lettura, per cui ecco, dalle lettere immancabilmente vien fuori una certa parola, la quale, a volte, sa il diavolo che cosa vorrà dire. Questo processo del leggere si svolgeva per lo piú in posizione orizzontale, nell'anticamera, sul lettuccio, e piú precisamente sul materasso, che era diventato, in seguito a tale circostanza, schiacciato e sottile come un brigidino.
da La Rivista
Libri antichi di letteratura
Virgilio - Bucolica Georgica et Aeneis - Roma 1763/65 (edizione in folio con centinaia di incisioni)
VERGILIUS PUBLIO MARO. Bucolica Georgica et Aeneis ex cod. Mediceo-Laurentiano descripta ab Antonio Ambrogi florentino S.J italico versu reddita adnotationibus atque variationibus lectionibus et antiquissimi codicis Vaticani picturis pluribusque aliis veterum monumentis aere incisis. Et cl. virorum dissertationibus illustrata. Tomus primus ( - tertius). Romae, excudebat Joannes Zempel, 1763-65SCHEDA COMPLETA
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