Un romanzo erotico dell'antica Grecia: Achille Tazio - Amore di Clitofonte e Leucippe - Firenze 1598
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Un romanzo erotico dell'antica Grecia: Achille Tazio - Amore di Clitofonte e Leucippe - Firenze 1598

TAZIO ACHILLE.  Dell'amore di Clitofonte, e Leucippe. Tradotto... dal sig. Francesco Angelo Coccio. In Fiorenza, per Filippo Giunti , 1598.

Cm 15, pp. (8) 238 (24). Marchio tip. a frontespizio e colophon. Legatura settecentesca in piena pergamena rigida con titoli manoscritti al dorso e tagli spruzzati. Sporadiche fioriture  (più evidenti al frontespizio) e qualche piccolo e trascurabile alone, margine alto un po' corto in alcune carte; trascurabile forellino di tarlo al margine interno. Esemplare nel complesso ben conservato. Achilles Tatius, scrittore greco nativo di Alessandria fu attivo a cavallo tra II e IV sec. d.C. Le notizie su Achille Tazio sono assai scarse. La fonte principale è il lessico bizantino Suda (X sec. d.C.) sul quale è detto "alessandrino" e autore di opere di carattere etimologico e miscellaneo, notizie entrambe non improbabili. Nella medesima voce lessicografica si dice che Achille Tazio si sarebbe convertito al cristianesimo, diventando persino vescovo: non è notizia totalmente da escludere e nel suo romanzo si coglie un influsso di dottrine neoplatoniche e mistiche. La Suda lo definisce un romanzo erotico. La narrazione è condotta in prima persona, per cui il racconto si svolge intorno ad un personaggio principale che è anche il narratore, caratteristica che si può ritrovare nelle novelle milesie; affinità con i caratteri della "fabula milesia" presenta anche il personaggio della presunta vedova Melite. La figura di Clitofonte non è idealizzata, non ha quindi qualità che possano suscitare la lode o l'ammirazione del lettore; non si può parlare di parodia dell'eroe romanzesco, ma semmai del tentativo dell'Autore di essere vicino alla realtà e di osservarla talora con sorridente disincanto, grazie al suo spirito curioso, analitico, non portato alla idealizzazione. Così Gamba (1179): “Dopo alcune dozzinali ristampe fatte nel secolo XVI venne questa, pregevole ...”. Cfr. Iccu.

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