Umorismo e paradosso nel Cinquecento: Giovan Battista Gelli - La circe - Firenze 1550 (ediz. rara)
La Circe. S.n.t. (verosimilmente Firenze, 1550).
Cm. 14,5, cc. 96. Vignetta al frontespizio e graziosi capilettera xilografici. Ottima legatura del tempo in piena pergamena molle con titoli manoscritti al dorso. Antica firma di possesso al frontespizio, trascurabili fioriture. Esemplare ben conservato. Giovan Battista Gelli (1498-1563), letterato fiorentino, non abbandonò mai la professione originaria di calzolaio; fu membro dell'Accademia fiorentina e autore di numerose fortunate operette, che si distinsero per indipendenza di pensiero. Quest'opera, certamente il suo capolavoro, consiste in un dialogo tra Circe, Ulisse e undici suoi compagni trasformati in bestie, i quali, alla prospettiva di tornare uomini, scelsero di rimanere animali tranne uno, che era stato filosofo nella sua prima vita "umana" e non poteva rinunciare alla ricerca della verità. La prima edizione fu stampata a Firenze da Torrentino nel 1549; il censimento ministeriale delle cinquecentine colloca questa rara edizione senza dati tipografici sempre a Firenze nel 1550. Cfr. Iccu.
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