Fabio Cipolla - Ore liete in giardino - fine XIX / inizi XX secolo (circa 1895/1905) olio su tavola
Ore liete in giardino. Fine XIX / inizi del XX secolo (circa 1895/1905).
Cm. 26,5 x 32 (cm. 39 x 44,5 con bella cornice in stile lavorata a foglia oro). Olio su tavola lignea. Firmato “F. Cipolla” in basso a destra. Trascurabili segni del tempo al retro della tavola, dipinto nel complesso ben conservato. Opera accompagnata da certificato di autenticità rilasciato da perito accreditato presso il Tribunale di Salerno. Certificato di autenticità della galleria di provenienza. Questa raffinata e luminosa tavoletta raffigura una scena quotidiana ambientata nel Settecento che vede un uomo realizzare un ritratto di una dama immortalata in uno spensierato momento di lettura. Fabio Cipolla (Roma 1852 – 1935) si specializzò nella pittura di genere e in argute scenette quotidiane, spesso ricostruzioni settecentesche con sensuali figure femminili intente nelle più disparate attività che costituiscono tutta la prima fase di produzione del pittore degli anni Settanta ed Ottanta. In seguito si dedicò anche alla produzione di paesaggi nella campagna di Olevano e inizia anche a esporre alcune figure orientaliste, sorrette da un disegno impeccabile e da fantasia cromatica e compositiva. All'Esposizione Nazionale di Torino del 1880 presenta un vivace Costume arabo che lo fa notare dalla critica, così come avviene per il dipinto di genere esposto a Milano nel 1881. Nel 1883, partecipa alla Mostra Nazionale di Roma con un altro costume orientalista. I suoi dipinti furono accolti positivamente dalla critica per la loro “eccellente fattura”. Cipolla con il passare del tempo abbraccia un verismo luminoso ma ricco anche di dettagli artificiosi e manierati, che attirano il mercato europeo ed in particolare quello francese. Nel 1904 Cipolla entra nel Gruppo dei XXV della Campagna Romana, contribuendo soprattutto con vedute popolate da figure in abiti tradizionali e con dipinti di costume realizzati ad olio, tempera o acquarello. Un cromatismo squillante e veloce e una narrazione leggera ma ormai matura portano il pittore romano a partecipare alla Biennale di Venezia del 1905 con un soggetto di genere. Compare poi anche alla Mostra Internazionale di Roma del 1911 e nel corso del Novecento è spesso presente alle Mostre degli Amatori e Cultori di Belle Arti. Portando avanti fino a tutti gli anni Venti la sua frizzante e briosa pittura di genere, Fabio Cipolla opera anche delle piccole incursioni nella pittura allegorica Tra gli anni Dieci e Venti del Novecento, la sua produzione, legata maggiormente ad un andamento liberty, si riempie di ritratti e di figure femminili ritratte nella loro aristocratica eleganza. Tra i paesaggi più significativi di Fabio Cipolla si segnalano Inverno, Autunno in città e Interno di paese che è conservato alla Galleria d'Arte Moderna di Roma. Bibliografia: Benezit, Dictionnaire des peintres, Sanit-Ouen, 1948/57, III, p. 516; Comanducci, Dizionario illustrato dei pittori, II, 746; Comanducci, I pittori italiani dell'Ottocento; De Gubernatis, Dizionario artisti italiani; L'Illustrazione Italiana, Milano, Treves, II semestre, Anno IV, n. 33, 15 agosto, p. 97; L'Illustrazione Italiana, Milano, Anno XXI -Treves, II semestre, p. 415; LXXVIII Esposizione Internazionale di Belle Arti, catalogo mostra, Società Amatori e Cultori di Belle Arti in Roma, p. 11; La Biennale di Venezia. Le Esposizioni Internazionali d'Arte 1895-1995, Electa 1996, pp. 362/363.














