Giovanni Balansino - Lungo Senna a Parigi (Les Bouquinistes) - 1978 (olio su faesite)
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Giovanni Balansino - Lungo Senna a Parigi (Les Bouquinistes) - 1978 (olio su faesite)

GIOVANNI BALANSINO.  Lungo Senna a Parigi (Les Bouquinistes). 1978.

Cm. 50 x 70 (cm. 72 x 92 con cornice lignea del tempo bicolore, argento e nero). Olio su faesite (realizzato En plein air a Parigi, città in cui l'artista si recò quasi ogni anno dalla metà degli anni Sessanta fino al 1985). Firmato in basso a sinistra “G. Balansino Paris”. Al retro controfirma con titolo dell'opera “G. Balansino - Lungo Senna (Paris) Eglise de Notre Dame” e dichiarazione autografa di autenticità “Opera mia G. Balansino 1978”. Ottimamente conservato. Certificato di autenticità della galleria di provenienza. Splendida veduta parigina con in primo piano i leggendari bouquinistes del Lungo Senna a Parigi e con la cattedrale di Notre Dame sullo sfondo; il dipinto, pienamente in linea con lo stile dell'artista, si caratterizza per la notevole immediatezza e spontaneità del gesto pittorico. Giovanni Balansino (Savigliano 1912 - Rescaldina 1986) si formò dapprima a Milano, alla Scuola d'Arte del Castello Sforzesco e in seguito a Roma sotto la guida di Virgilio Retrosi, pittore e grande ceramista. Trasferitosi a Cantù, collaborò con Carlo Pianca alla decorazione di alcune chiese e fu allievo di Ugo Bernasconi. La prima affermazione la conseguì ancora diciottenne al Premio Fornara all'Accademia di Brera col quadro “La chiesa di Griante”. Intraprese l'attività espositiva a Milano nel 1942 presso le gallerie Bolzani, Grande, Ranzini, Guglielmi e Schettini, partecipando poi alle Biennali di Brera, alla Quadriennale romana e al Premio Bergamo. Numerose le esposizioni personali nelle principali città italiane e all'estero: Buenos Aires, Zurigo, Saint Moritz, Parigi, New York, America Latina, Egitto, Svizzera, Olanda, Spagna e Grecia. In molti di questi luoghi eseguì opere oggetto poi di importanti esposizioni internazionali. Di lui scrissero alcuni tra i più importanti critici dell'epoca (Raffaele De Grada, Lionello Fiumi, Leonardo Borgese, Alfio Coccia, Mario Lepore, ecc.). Una importante monografia dell'artista è stata curata da Luciano Budigna (Milano, Centro Diffusione Arte, 1977). Così scrisse Lionello Fiumi: “Balansino si può chiamare un tonale. Egli, pur restando fondamentalmente un impressionista, sconfina, quando occorra, dai canoni dell'impressionismo ottocentesco, per toccare punte di ragionato espressionismo. La sua arte respira la salute. In un tempo in cui innumerevoli pittori barano al gioco e spacciano per arte ibridi conati informali, Balansino ha il grande merito di essere rimasto sempre fedele a se stesso, di non ascoltare che il suo proprio istinto pittorico, ch'è poi il suo cuore, mostrando un'onestà che, a questi chiari di luna, è virtù pregevole non meno della validità artistica”. Le sue opere sono esposte in numerose raccolte pubbliche, come la Galleria d'Arte Moderna di Milano, la Pinacoteca Civica di Legnano e il Museo comunale di Rio Cuarto in Argentina. Nelle collezione d'arte della Fondazione Cariplo figurano due dipinti di Balansino del 1968 e 1969. Bibliografia: A.M. Comanducci, Dizionario illustrato pittori, Milano, 1962; Padovano, Dizionario artisti contemporanei; Catalogo personale Galleria Bolzani, Milano, 1958; La Nacion, Buenos Aires 1956; C. Toumarison, La Peinture Italienne Contemporaine, 1963; Enciclopedia della Pittura Italiana, Milano 1969; Dino Villani, Artisti Contemporanei, 1973.

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