Tra Realismo magico e verità: Piero Antonelli - La spiga. Composizione con libri antichi - 1965/70
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Tra Realismo magico e verità: Piero Antonelli - La spiga. Composizione con libri antichi - 1965/70

PIERO ANTONELLI.  La spiga. Composizione con libri antichi e brocca di rame. 1965/70 ca.

Cm. 25 x 30 (cm. 46 x 51 con bella cornice lignea del tempo). Olio su faesite. Firmato “Piero Antonelli” in alto a destra. Dipinto e cornice perfettamente conservati. Opera accompagnata da certificato di autenticità rilasciato da perito accreditato presso il Tribunale di Trento. Incantevole e raffinata natura morta libraria (sul dorso del libro rilegato in pelle rossa si legge il titolo dell'opera immortalata, ovvero Giambattista Della Porta, La magie naturelle) dell'eccellente pittore iperrealista marchigiano, poco conosciuto in Italia ma molto famoso negli Stati Uniti, secondo una dinamica che ricorda quella di Alfredo Serri molto più collezionato all'estero che in Italia. La recente riscoperta in Italia si deve all'importante monografia dello storico dell'arte Stefano Papetti “Piero Antonelli. Un pittore del Novecento tra realismo magico e verità” (Andrea Livi Editore, 2016). Piero Antonelli (1916-1989), nativo di Falereone nelle Marche, fu un pittore iperrealista, solitario, libero e fuori dagli schemi. L'amore e la grande attitudine per il disegno e per la pittura lo portarono fin da giovanissimo a rappresentare, con straordinaria efficacia, i semplici oggetti del vissuto quotidiano: libri, manoscritti, frutta, fiori, vasi, vetri, conchiglie, chiavi, ecc. Dopo gli studi umanistici “i suoi primi lavori ai pennelli si ispirano alla pittura metafisica di De Chirico. Ufficiale nella Seconda guerra mondiale, dopo la battaglia di El Alamein viene fatto prigioniero dagli inglesi e condotto ad Orano in Algeria quindi spedito negli Stati Uniti. Anche in quelle condizioni disegna come può, anche in modo caricaturale, risentendo dei periodici umoristici come Il travaso delle idee. Filo spinato, problemi di toilette, baracche di legno. Comica e drammatica la vignetta del suo arrivo da prigioniero a New Port in Virginia: tre soldati aprono il povero bagaglio buttando per aria i pochi indumenti mentre lui assiste nudo alla scena. Nel 1958, Antonelli subisce una paralisi che gli blocca la parte destra del corpo. Inservibile la mano destra. Sembra finita la sua carriera. Invece, spronato anche dagli amici, come nel racconto di Domenico Bonfigli, riprende a dipingere, e con la sinistra. Stessa abilità, tanto che due importanti galleristi di Boston acquisteranno quasi tutta la nuova produzione. Un vanto per la Terra di Marca” (Cfr. Adolfo Leoni, Piero Antonelli. Pittore da Falerone al mondo, pubblicato nel blog Terra di Marca).

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