Adam Phillips - Elogio della gentilezza

Adam Phillips - Elogio della gentilezza

Brani scelti: ADAM PHILLIPS, Elogio della gentilezza (Milano, Ponte alle Grazie 2015).

In un certo senso, la gentilezza è sempre un azzardo, perché si fonda sulla sensibilità nei confronti degli altri, sulla capacità di identificarsi con i loro piaceri e le loro sofferenze. Mettersi nei panni degli altri, come si usa dire, può essere molto scomodo. Ma se i piaceri della gentilezza, come del resto tutti i più grandi piaceri umani, sono di per sé rischiosi, non di meno essi rientrano tra le cose più appaganti alla nostra portata. [...]

Oggi, appena si comincia a crescere, gran parte di noi crede intimamente che la gentilezza sia la virtù dei perdenti. Ma accettare di ragionare in termini di vincenti e perdenti è già un modo per stare dentro lo schema del rifiuto fobico, del terrore contemporaneo per la generosità. Infatti, una delle cose che i nemici della generosità non si chiedono mai – e che la rendono un nemico nascosto in ognuno di noi – è perché mai proviamo una cosa del genere.

Perché mai siamo spinti, in qualche modo, a essere gentili verso gli altri, per non dire verso noi stessi? Perché la generosità conta per noi? Forse, una delle cose che la contraddistinguono, diversamente da quel che accade a un ideale astratto come la giustizia, è che, rispetto alla gran parte delle situazioni quotidiane, sappiamo esattamente cosa sia; tuttavia, proprio il fatto di sapere cosa sia un gesto gentile ci rende più agevole il rifiuto di compierlo.