Arthur Schopenhauer - Una schietta e durevole felicità non è possibile

Brani scelti: ARTHUR SCHOPENHAUER, Il mondo come volontà e rappresentazione, 1819.
Poiché una schietta, durevole felicità non è possibile, essa non può essere oggetto dell'arte. Il fine dell'idillio è bensì propriamente la descrizione di una tale felicità; ma è anche chiaro che l'idillio come tale non può reggere. Sempre esso sotto le mani del poeta diventa o epico, ed è allora soltanto un epos molto poco importante, fatto di piccoli dolori, piccole gioie e piccole aspirazioni; e questo è il caso più frequente.
Oppure diventa invece poesia meramente descrittiva, canta la bellezza della natura, ossia propriamente il conoscere puro e libero da volontà, il quale è certo anche, in realtà, l'unica felicità pura, che non è preceduta né da dolore né da bisogno, e neanche è seguita da pentimento, dolore, vuoto e noia; solo che questa felicità non può riempire tutta la vita, ma soltanto alcuni momenti di essa.
da La Rivista
Libri antichi di letteratura
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