Arthur Schopenhauer - L'ottusità dello spirito e il vuoto interiore

Brani scelti: ARTHUR SCHOPENHAUER, Parerga e paralipomena, 1851.
L'ottusità dello spirito è sempre unita all'ottusità della sensazione e alla mancanza di eccitabilità, e ciò rende meno sensibili ai dolori e ai turbamenti di qualsiasi natura e grandezza. Da questa stessa ottusità di spirito d'altro canto proviene quell'interna vuotezza, scolpita su infiniti volti e rivelantesi attraverso una costante e viva attenzione a qualsiasi, sia pur minimo, avvenimento del mondo esterno: tale vuotezza è la vera origine della noia, e sempre si mostra avida di un eccitamento esterno, per mettere in qualsiasi modo in movimento lo spirito e l'animo.
da La Rivista

Giacomo Leopardi - Sono così stordito del niente che mi circonda
Brani scelti: GIACOMO LEOPARDI, Lettera a Pietro Giordani, 19 Novembre 1819.

La biblioteca faceta di Vinzenzo Belando
Maramaldeggiando tra libri introvabili… Mi viene fatto di pensare: e se fosse un Lettore, esterno a me, a leggere un libro in cui si parla di me? Io sarei "idea" del Lettore che legge un libro in cui si parla di me. Ed in questo preciso momento il Lettore che legge di me si immagina me che scrivo di un Lettore che legge un libro in cui si parla di ...