Arthur Schopenhauer - Chi ha meriti riconosce anche i meriti altrui

Brani scelti: ARTHUR SCHOPENHAUER, Il mondo come volontà e rappresentazione, 1819.
Chi ha meriti riconosce anche i meriti altrui, s'intende quelli genuini e reali. Ma colui a cui manchi ogni pregio e merito desidera che non ce ne siano affatto: vederli negli altri è come venir disteso sull'eculeo; la pallida, verde, gialla invidia gli rode il cuore: vorrebbe annientare e sradicare tutti coloro che sono personalmente privilegiati; e se invece li deve purtroppo lasciar vivere, ciò può essere solo alla condizione che essi nascondano i loro pregi, li neghino del tutto, anzi li abiurino. Questa è dunque la radice dei così frequenti panegirici in onore della modestia. [...]
Per riconoscere e far valere volontariamente e liberamente il valore altrui, bisogna possederne di proprio. Su ciò si fonda la necessità della modestia nonostante ogni merito, come pure l'esaltazione sproporzionatamente grande di questa virtù, che sola, di tutte le sue sorelle, viene ogni volta aggiunta, da chiunque ardisca elogiare un uomo che si sia distinto in un qualsiasi modo, al suo elogio, per conciliare e placare la collera dei mediocri.
da La Rivista
Libri antichi di letteratura
Valerius Maximus - Factorum et dictorum memorabilium - Venetiis 1564
VALERIUS MAXIMUS. Dictorum, factorumq. memorabilium libri novem, a Sebastiano Corrado emendati & illustrati. Quibus adiecimus fragmenta quaedam epitomes decimi libri, per C. Titum Probum; ac vitam eiusdem Valerij Maximi. Index rerum, ac verborum. Venetiis, apud Ioan. Gryphium, 1564
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