Carlo Emilio Gadda - Autunno

Carlo Emilio Gadda - Autunno

Poesie scelte: CARLO EMILIO GADDA, Rivista Solaria (3 Marzo 1932).

Tącite imagini della tristezza
Dal plątano al prato!
Quando la bruma si dissolve nel monte
E un pensiero carezza
E poi lascia desolato – la marmorea fronte;
Quando la torre, e il rattoppato maniero,
Non chiede, al vecchio architetto, pił nulla:
Allora il feudo intero – fruttifica una susina
Bisestile, alla collina
Dolce e brulla.
Tace, dal canto, il prato.
Il pianoforte della marchesina
Al tocco magico delle sue dita
S'č addormentato:
E dopo sua dipartita – l'autunno
S'č scelto un nuovo alunno:
Il passero!, lingua di portinaia
Dal gelso all'aia:
E il cancello e lo stemma sormonta
La nenia del campanile – e racconta
I ritorni, all'aurata foresta:
Garibaldeggia per festa
Sopra il travaglio gentile
Perché alla bella il ragazzo piaccia,
Quello che lassł canta, quello che lassł pesta.
Il vecchio marchese ha inscenato una caccia
Con quindici veltri, e galoppa,
Diplomatico sconsolato
Sul suo nove anni reumatizzato.
Della volpe nessuna notizia, nessuna traccia!
Il cavallo ha un nome inglese: e il corno sfiatato
Assorda nella tana il ghiro
Che una nocciņla impingua!
Al docicesimo giro
La muta s'č messa un palmo di lingua
E, mņbile macchia, cicloneggia bianca
Nella deserta brughiera
Lą, verso il passaggio a livello,
Dove arriva stanca,
Salendo, la vaporiera.
Passa il merci e il frenatore – pił bello,
Lungo fragore! – vana bandiera!
Ha incantato la cantoniera.
Ecco il diretto galoppa – verso cittą lontane
E il cavallo inglese intoppa
Negli sterpi dannati e calpesta
I formicai vuoti e le tane.
Ma dal campanile canta l'ora di festa – canta
Tristezze vane!