Fango di Jovanotti, una canzone ricca di emozioni - di Carlo Picca

Fango di Jovanotti, una canzone ricca di emozioni - di Carlo Picca

A Pasquale, il mio amato Papà

Ci sono canzoni che sembrano fatte per finire dritte dritte dentro al cuore, e Fango è senza dubbio una di queste. Il brano, che anticipò l'uscita del dodicesimo album in studio di Jovanotti, Safari, fu trasmesso per la prima volta dalle radio il 6 dicembre 2007.

Io lo so che non sono solo
Anche quando sono solo
Io lo so che non sono solo

A primo acchito, ascoltando il suo ritornello, verrebbe subito da pensare a quanto è bello ed importante non sentirsi soli ma avere sempre qualcuno del quale potersi fidare e a cui poter raccontare tutto senza paura di essere giudicati, fraintesi, perché con lui ci si sente liberi ed amati così come si è.

Una sorta di abbandono totale in un abbraccio, che sa riempire di serenità, e del quale senza dubbio ne abbiamo tutti una gran necessità, perché spesso vogliamo far finta di riuscire a superare ogni cosa senza mai bisogno di richiedere un aiuto. Ma a ben vedere il testo parla anche di altro. Nel brano è descritto infatti anche un contatto emozionante che può venire dal profondo di sé stessi verso chi purtroppo ci ha lasciati e non c'è più.

Vicinanza che infonde pace e ci mette in agio con il nostro io e ci fa sentire a casa, riposandoci dalle inquietudini ed affanni che una perdita, alla quale non riusciamo a dare subito un senso, può provocarci. Il lutto, una situazione particolarmente intensa, che può fare molto male, quando si sedimenta in noi senza elaborarlo portandoci via dalla nostra serenità mentre complica anche tutto il resto.

La città è un film straniero senza sottotitoli
Le scale da salire sono scivoli, scivoli, scivoli
Il ghiaccio sulle cose
La tele dice che le strade son pericolose

Quel cordoglio che può generare attimi o periodi di smarrimento che ci conducono ad una distanza, a un muro con noi stessi oltre che verso le persone e con il mondo che ci circonda, anestetizzandoci e non facendoci più sentire niente.

L'unico pericolo che senti veramente
È quello di non riuscire più a sentire niente
Di non riuscire più a sentire niente
Il battito di un cuore dentro al petto

La passione che fa crescere un progetto
L'appetito la sete l'evoluzione in atto
L'energia che si scatena in un contatto

Fango è un testo che tocca il cuore affrontando un tema delicato come la morte di una persona cara cercando di superare la sua straziante perdita. E lo fa attraverso un delicato percorso personale, eppure comune a chi nella sua vita ci è passato o sta conoscendo questo amaro capitolo.

Fango è un componimento denso di emozioni perché con i suoi versi rappresenta un avvicinamento straordinario ed una carezza autentica a chi non c'è più, e nello specifico una dedica meravigliosa ad Umberto Cherubini, fratello dell'artista, di professione istruttore di volo, morto il 23 ottobre 2007 a causa di un tragico incidente aereo.

Non a caso, con questa lirica Jovanotti vinse la prima edizione del Premio Mogol, come miglior testo italiano dell'anno votato da una giuria presieduta dallo stesso Mogol. Al brano collaborò anche Ben Harper, protagonista nel finale, del bellissimo ed intenso assolo di chitarra.

Io lo so che non sono solo
Anche quando sono solo

Perché c'è una strada quando tutto in noi sembra non riuscire ad avere quiete e si diventa preda della confusione e vertigine della mancanza, quella della fiducia profonda che, se anche qualcuno non c'è più, tu puoi sentirlo comunque nel fracasso della quotidianità. Perché è possibile avvertire la sua presenza nel dolce respiro del cielo che ci ha generato, e dove la persona amata ora risiede. E se impariamo a sentirci connessi in questo alito sublime che ci riscalda il cuore, avvertiremo sempre accanto chi pare non essere più fra noi.

E quella carenza pregna di tristezza diverrà terra sulla quale un' immagine sarà pronta a tendersi verso noi continuamente, e a donarci i suoi colori pieni di una forza inspiegabile, e che ci inviteranno a vivere ancora al meglio, e a sorridere, nonostante il fango del dolore, nella convinzione che, nessuno muore finché vive nel cuore di chi resta, e che non siamo mai soli veramente… 

Io lo so che non sono solo
Anche quando sono solo
Io lo so che non sono solo
E rido e piango e mi fondo con il cielo e con il fango
Io lo so che non sono solo
Anche quando sono solo
Io lo so che non sono solo
E rido e piango e mi fondo con il cielo e con il fango
E mi fondo con il cielo e con il fango
E mi fondo con il cielo e con il fango

Carlo Picca > blog

[© Copyright Libriantichionline.com]