Erich Fromm - Il fine della vita

Brani scelti: ERICH FROMM, Psicoanalisi della società contemporanea, 1955.
Il fine della vita consiste nel viverla intensamente, nel nascere completamente, nel diventare completamente desti. Superare le idee della grandiosità infantile per entrare nella coscienza della nostra forza effettiva seppur limitata; esser capaci di accettare il paradosso che ognuno di noi è la cosa più importante che vi sia nell'universo e, nello stesso tempo, non è più importante di una mosca o di un filo d'erba.
Esser capaci di amare la vita e di accettare la morte senza terrore; di sopportare l'incertezza riguardo ai problemi più importanti con cui la vita ci mette a confronto, e nondimeno aver fiducia nel nostro pensiero e nel nostro sentimento in quanto essi sono veramente nostri; esser capaci di esser soli e, nello stesso tempo, uno con la persona amata, con ogni fratello su questa terra, con ogni cosa vivente; seguire la voce della nostra coscienza, la voce che ci richiama a noi stessi e però non indulgere all'odio contro se stessi quando la voce della coscienza non è stata abbastanza forte per esser udita o seguita.
da La Rivista

Elias Canetti - Gli adulatori sono i più infelici degli uomini
Brani scelti: ELIAS CANETTI, La provincia dell'uomo (Milano, Adelphi 1973).

Alberto Vigevani - Libri e cultura a Firenze agli inizi degli anni Quaranta
A leggerle e rileggerle, queste pagine, vien voglia di chiosarle all'infinito, percorrendo la storia di quegli anni con titoli di libri, con pagine di diario, con epistolari o carteggi tra quei grandi protagonisti di una stagione irripetibile.