La Fata a Pinocchio: "Guai a lasciarsi prendere dall'ozio!"

Brani scelti: CARLO COLLODI, Le avventure di Pinocchio. Storie di un burattino (Firenze, Paggi 1883).
«Ma io non voglio fare nè arti nè mestieri ... Perché a lavorare mi par fatica». «Ragazzo mio, - disse la Fata - quelli che dicono così, finiscono quasi sempre o in carcere o all'ospedale. L'uomo, per tua regola, nasca ricco o povero, è obbligato in questo mondo a far qualcosa, a occuparsi, a lavorare. Guai a lasciarsi prendere dall'ozio! L'ozio è una bruttissima malattia e bisogna guarirla subito, fin da bambini: se no, quando siamo grandi, non si guarisce più».
da La Rivista
Libri antichi di letteratura
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BOCCACCIO GIOVANNI. Il Decameron di messer Giovanni Boccacci cittadino fiorentino si come lo diedero alle stampe gli SS.ri Giunti l'anno 1527. In Amsterdamo, s.n. (ma Daniel Elzevier), 1665SCHEDA COMPLETA
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