Gabriele D'Annunzio - Com'è debole e misera l'anima nostra
Brani scelti: GABRIELE D'ANNUNZIO, Il piacere (Milano, Treves 1889).
Com'è debole e misera l'anima nostra, senza difesa contro i risvegli e gli assalti di quanto men nobile e men puro dorme nella oscurità della nostra vita inconsciente, nell'abisso inesplorato ove i ciechi sogni nascono dalle cieche sensazioni! Un sogno può avvelenare un'anima; un sol pensiero involontario può corrompere una volontà. [...]
L'Ideale avvelena ogni possesso imperfetto; e nell'amore ogni possesso è imperfetto e ingannevole, ogni piacere è misto di tristezza, ogni godimento è dimezzato, ogni gioia porta in sé un germe di sofferenza, ogni abbandono porta in sé un germe di dubbio; e i dubbii guastano, contaminano, corrompono tutti i diletti.
da La Rivista
Libri antichi di letteratura
Una celebre edizione elzeviriana: Giovanni Boccaccio - Il Decameron - 1665 (rara prima emissione)
BOCCACCIO GIOVANNI. Il Decameron di messer Giovanni Boccacci cittadino fiorentino si come lo diedero alle stampe gli SS.ri Giunti l'anno 1527. In Amsterdamo, s.n. (ma Daniel Elzevier), 1665SCHEDA COMPLETA
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