Gabriele D'Annunzio - I pastori

Poesie scelte: GABRIELE D'ANNUNZIO, Alcyone (Milano, Treves 1903).
Settembre, andiamo. È tempo di migrare.
Ora in terra d'Abruzzi i miei pastori
lascian gli stazzi e vanno verso il mare:
scendono all'Adriatico selvaggio
che verde è come i pascoli dei monti.
Han bevuto profondamente ai fonti
alpestri, che sapor d'acqua natia
rimanga ne' cuori esuli a conforto,
che lungo illuda la lor sete in via.
Rinnovato hanno verga d'avellano.
E vanno pel tratturo antico al piano,
quasi per un erbal fiume silente,
su le vestigia degli antichi padri.
O voce di colui che primamente
conosce il tremolar della marina!
Ora lungh'esso il litoral cammina
La greggia. Senza mutamento è l'aria.
Il sole imbionda sì la viva lana
che quasi dalla sabbia non divaria.
Isciacquio, calpestio, dolci romori.
Ah perché non son io cò miei pastori?
da La Rivista

Dante Alighieri - Divina Commedia, Inferno, Canto VIII
Brani scelti: DANTE ALIGHIERI, La Divina Commedia, Inferno, canto VIII. [Canto ottavo, ove tratta del quinto cerchio de l'inferno e alquanto del sesto, e de la pena del peccato de l'ira, massimamente in persona d'uno cavaliere fiorentino chiamato messer Filippo Argenti, e del dimonio Flegias e de la palude di Stige e del pervenire a la città d'...
Libri antichi di letteratura
Ragionamenti di Pietro Aretino cognominato il flagello de prencipi - Bengodi 1584 (ma 1649?)
ARETINO PIETRO. La prima parte de ragionamenti di M. Pietro Aretino, cognominato il flagello de prencipi, il veritiero, e il divino. Divisa in tre giornate: La contenenza de le quali si porrà ne la facciata seguente. Veritas odium parit [- Parte seconda - Parte terza]. S.n.l., 1584 (ma 1649?). A p. 339 della seconda parte: stampata, con buona licenza (toltami) nella nobil città di Bengodi: ne l'Italia altre volte piu felice, il viggesimo primo d'ottobre 1584. MEDICATA RELABOR. SCHEDA COMPLETA
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