Giovanni Boccaccio - Prosopopea di Dante

Giovanni Boccaccio - Prosopopea di Dante

Brani scelti: GIOVANNI BOCCACCIO, Prosopopea di Dante (testo tratto da: G. Baldelli, Rime di G. Boccaccio, Livorno 1801).

Dante Alighieri son, Minerva oscura
D'intelligenza e d'arte, nel cui ingegno
L'eleganza materna aggiunse al segno
Che si tien gran miracol di natura.

L'alta mia fantasia pronta e sicura
Passò il tartareo e poi 'l celeste regno,
E 'l nobil mio volume feci degno
Di temporal e spirital lettura.

Fiorenza gloriosa ebbi per madre
Anzi matrigna a me pietoso figlio,
Colpa di lingue scellerate e ladre.

Ravenna fummi albergo nel mio esiglio;
Et ella ha il corpo, e l'alma il sommo Padre
Presso cui invidia non vince consiglio.