Jean de La Bruyère - Parlare e offendere, per alcuni, è la stessa cosa

Brani scelti: JEAN DE LA BRUYERE, I caratteri, 1688.
Parlare e offendere, per certuni, è precisamente la stessa cosa. Sono pungenti e amari; il loro stile è misto a fiele e assenzio: lo scherno, l'ingiuria, l'insulto sbavano dalle loro labbra come saliva. Sarebbe utile per loro essere nati muti o imbecilli: quel tanto di vivacità e arguzia che hanno nuoce loro più di quanto non riesca a nuocere a qualcun altro la stupidità.
Non sempre si accontentano di replicare con asprezza, spesso attaccano con insolenza; colpiscono tutto ciò che si trova sotto la loro lingua, sia sui presenti sia sugli assenti; si scagliano contro come montoni, di fronte e di fianco: si richiede forse ai montoni di non aver corna?
Allo stesso modo non si spera di riformare, con questa illustrazione, temperamenti così duri, così feroci, così indocili. Il meglio che si possa fare, appena li si scorge da lontano, è fuggirli con tutte le proprie forze e senza voltarsi indietro.
da La Rivista

Fernando Pessoa - Penso a te nel silenzio della notte
Poesie scelte: FERNANDO PESSOA, Faust (Torino, Einaudi 1988).

Libri, biblioteche e futuro della cultura in Italia. Intervista a Oliviero Diliberto
Caro Diliberto, è difficile iniziare questa breve intervista senza accennare al caso Girolamini. Che idea si è fatto e soprattutto ritiene si tratti solo di un episodio isolato, oppure la situazione di alcune biblioteche italiane è davvero fuori controllo?L'idea che mi sono fatto, purtroppo, è disastrosa. Siamo di fronte ad un direttore nominato, p...





