Pedro Salinas - È stato, accadde, è vero

Pedro Salinas - È stato, accadde, è vero

Poesie scelte: PEDRO SALINAS, La voce a te dovuta (Torino, Einaudi 1979).

È stato, accadde, è vero.
Fu in un giorno, fu una data
che segna il tempo al tempo.
Fu in luogo che io vedo.
I suoi piedi toccavano il suolo
questo stesso che tutti tocchiamo.
Il suo vestito
era simile ad altri
che indossano altre donne.

Il suo orologio
sfogliava calendari,
senza scordare un'ora:
come contano gli altri.
E quello che lei mi disse
fu in una lingua del mondo,
con grammatica e storia.
Cosí vero
che sembrava menzogna.

No.
Devo viverlo dentro,
me lo devo sognare.
Togliere il colore, il numero,
il respiro tutto fuoco,
con cui mi bruciò nel dirmelo.
Mutare tutto in forse,
in mero caso, sognandolo.

Cosí, quando vorrà smentire
ciò che mi disse allora,
non mi morderà il dolore
d'una felicità perduta
che io tenni fra le braccia,
come si tiene un corpo.
Crederò di aver sognato.
Che tutte quelle cose, cosí vere,
non ebbero corpo, né nome.
Che perdo
un'ombra, un sogno ancora.

Traduzione di Emma Scoles

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Ha sido, ocurrió, es verdad.
Fue un día, fue una fecha
que marca el tiempo al tiempo.
Fue en un lugar que yo veo,
Sus pies pisaban el suelo 
este que todos pisamos.
Su traje
se parecía a esos otros 
que llevan otras mujeres.

Su reló
destejía calendarios, 
sin olvidarse una hora;
como cuentan los demás.
Y aquello que ella me dijo
fue en un idioma del mundo; 
con gramática e historia. 
Tan de verdad 
que parecía mentira

No.
Tengo que vivirlo dentro,
me lo tengo que soñar.
Quitar el color, el número
el aliento, todo fuego
con que me quemó, al decírmelo.
Convertir todo en acaso, en azar puro, 
soñándolo.

Y así cuando se desdiga
de lo que entonces me dijo
no me morderá el dolor
de haber perdido una dicha 
que yo tuve entre mis brazos, 
igual que se tiene un cuerpo.
Creeré que fue soñando,
que aquello tan de verdad, 
no tuvo cuerpo, ni nombre.
Que pierdo 
una sombra, un sueño más.