Seneca - Non c'è cosa che la fortuna, se lo vuole, non sia capace di togliere

Brani scelti: SENECA, Lettere a Lucilio, I secolo d.C.
Non c'è cosa che la fortuna, se lo vuole, non sia capace di togliere, anche a chi si trovi nella più felice condizione. Essa, anzi, prende di mira e abbatte con tanto maggiore impeto quanto più una cosa le dà negli occhi: niente per lei è arduo e difficile. La strada da cui essa attacca non è sempre la stessa, e non è nemmeno una strada battuta: ora usa contro di noi le nostre stesse mani; ora le bastano le sue forze per nuocerci senza ricorrere ad altri. In nessun momento si è al sicuro dai suoi colpi: in mezzo agli stessi piaceri nascono cause di dolori.
da La Rivista
Libri antichi di letteratura
L'opera poetica di Catullo, Tibullo e Properzio - Barbou 1754 (bella legatura e alcune incisioni)
CATULLUS - TIBULLUS - PROPERTIUS. Catullus, Tibullus et Propertius, pristino nitori restituti, et ad optima exemplaria emendati. Cum fragmentis C. Gallo inscriptis. Parisiis, typis J. Barbou, 1754SCHEDA COMPLETA
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