Trilussa - Dispiaceri amorosi

Poesie scelte: TRILUSSA, Sonetti romaneschi (Roma, Enrico Voghera, 1909).
Lei, quanno lui je disse: — Sai? te pianto... —
s'intese gelà er sangue ne le vene.
Povera fija! fece tante scene,
poi se buttò sul letto e sbottò un pianto.
— Ah! — diceva — je vojo troppo bene!
Io che j'avrebbe dato tutto quanto!
Ma ch'ho fatto che devo soffrì tanto?
No, nun posso arisiste a tante pene!
O lui o gnisuno!... — E lì, tutto in un botto
scense dar letto e, matta dar dolore,
corse a la loggia e se buttò de sotto.
Cascò de peso, longa, in mezzo ar vicolo...
E mó s'è innammorata der dottore
perché l'ha messa fôri de pericolo!
da La Rivista

Cesare Pavese - Gente spaesata
Poesie scelte: CESARE PAVESE, Lavorare stanca (Torino, Einaudi 1998).

La biblioteca faceta di Vinzenzo Belando
Maramaldeggiando tra libri introvabili… Mi viene fatto di pensare: e se fosse un Lettore, esterno a me, a leggere un libro in cui si parla di me? Io sarei "idea" del Lettore che legge un libro in cui si parla di me. Ed in questo preciso momento il Lettore che legge di me si immagina me che scrivo di un Lettore che legge un libro in cui si parla di ...





