Trilussa - La lucciola

Poesie scelte: TRILUSSA, Lupi ed agnelli (Milano, Mondadori 1922).
Una povera Lucciola, una notte,
pijò de petto a un Rospo in riva ar fiume
e cascò giù coll'ale mezze rotte.
Ar Rospo je ce presero le fótte.
Dice: — Ma come? giri con un lume
eppoi nemmanco sai
dove diavolo vai? —
La Lucciola rispose: — Scusa tanto,
ma la luce ch'io porto nu' la vedo
perché ce l'ho de dietro: e, in questo, credo
che c'è stato uno sbajo ne l'impianto.
Io dove passo illumino: però
se rischiaro la strada ch'ho già fatta
nun distinguo la strada che farò.
E nun te dico quanti inconvenienti
che me procura quela luce interna:
ogni vorta che accènno la lanterna
li Pipistrelli arroteno li denti...
— Capisco, — disse er Rospo — rappresenti
la Civirtà moderna
che per illuminà chi sta a l'oscuro
ogni tantino dà la testa ar muro...
da La Rivista

Oriana Fallaci - Niente ferisce, avvelena, ammala, quanto la delusione
Brani scelti: ORIANA FALLACI, Un cappello pieno di ciliege (Milano, Rizzoli 2008).

C'era una volta la casa editrice di Giulio Einaudi
Noi che abbiamo conosciuto Giulio Einaudi, noi che gli abbiamo stretto la mano, come commosso abbraccio di gratitudine, noi che lo abbiamo amato e che lo amiamo per aver tratto, da quel suo catalogo, tanta parte del nostro nutrimento intellettuale, ci vediamo costretti a segnalare oggi un articolo, a firma di Stefano Salis, pubblicato alla pagina 3...





