Jean Faure - Lectura super quatuor libros Institutionum - Lyon 1522 (rarissimo post-incunabolo)
Lectura super quatuor libros Institutionum multorum doctorum et nuperrime domini Joannis de Gradibus. S.n. (Lyon, Jacques Sacon), 1522.
Cm 40,5, cc. 157 (15). Frontespizio in rosso e nero. Testo in carattere semi-gotico, bei capilettera xilogafici. Affascinante legatura coeva in piena pergamena ricavata da antico codice tardo-medievale con dorso a 4 nervi. Minime mende alla legatura, traccia di due antiche etichette di possesso al frontespizio (che presenta una brunitura marginale, un rinforzo e mancanze nella parte alta), aloni sparsi perlopiù e marginali (più evidenti nelle carte iniziali e finali), sporadiche macchiette, segni di tarlo limitati al margine bianco di alcune carte. Esemplare più che discreto alla luce dell'alta epoca. Jean Faure (1275ca.-1340), detto Joannes Roncinus, fu giureconsulto francese di considerevole fama ed autorità. Dedicatosi ben presto all'opera d'attualizzazione del diritto romano, scrisse questo celebre commento alle Istituzioni giustinianee e un Breviarium al Codex . Tiraqueau, du Moulin e Boerius lo definirono rispettivamente “vir apud nos maxime autoritatis”, “subtilissimus et consumatissimus juris doctor” e “summum Franciae Consuetudinarium” (cfr. Taisand, Les vies des plus celebres jurisconsultes, ed. 1737, pp. 181-82); in definitiva Faber va inserito a pieno titolo fra gli eredi della grande tradizione degli Ultramontani. Oltre che creatore di dottrina fu, così riportano le antiche biografie, impegnato come giudice e, notizia su cui peraltro sussistono dubbi, come cancelliere di Francia. L'opera appare fondata sulle dottrine di Azzone, Dino del Mugello, Guido da Baisio, Innocenzo IV, Enrico da Susa (ed ovviamente Jacobus de Ravanis) e va cronologicamente inserita nel contesto storico-culturale immediatamente pre-bartoliano. Rarissima edizione lionese, non censita in Iccu e nei principali repertori di biblioteche internazionali. Cfr. Pettegree-Walsby, French books.
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