Marinetti e Fillia - La cucina futurista - Milano, Sonzogno 1932 (prima edizione, copia nr. 3645)
La cucina futurista. Milano, Casa Editrice Sonzogno (Stabilimenti grafici Alberto Matarelli), 1932.
Cm. 18, pp. 267 + (5) di catalogo editoriale. Con 8 disegni al tratto n.t. e 4 illustrazioni su 3 tavole fotografiche f.t. (una delle quali su doppia pagina) raffiguranti rispettivamente il "Padiglione-ristorante all'Esposizione Coloniale di Parigi 1931" dell'Architetto Guido Fiorini, "Le prime vivande futuriste" e "Due degli otto pannelli decoranti il padiglione-ristorante futurista di Parigi", opera di Enrico Prampolini. Legatura moderna in similpelle con titoli e filetti in oro al dorso. Firma di possesso all'occhietto, peraltro esemplare ottimamente conservato. Ricercatissima prima edizione (tiratura di 6000 esemplari numerati a stampa al frontespizio – il nostro nr. 3645) di questo celebre ricettario della cucina futurista compilato a quattro mani da Marinetti e da Fillia che si prefiggeva di valorizzare l'originalità assoluta, la varietà, l'estetica delle vivande e della tavola, optando per una sperimentazione gastronomica inesauribile. Mangiare dunque non deve essere più un obbedire agli imperativi della fame, bensì un modo per stimolare tutte le sensazioni tattili-visive-olfattive-termiche-gustative in una singolare poesia del corpo. Il volume riporta 172 estrossime ricette di vivande e polibibite (cocktails) dovute, oltre ai due autori, a numerosi altri futuristi italiani. Vi è anche contenuto il "Manifesto della cucina futurista", apparso il 28 dicembre 1930 su La Gazzetta del Popolo, in cui Marinetti afferma: “si pensa si sogna e si agisce secondo quel che si beve e si mangia”. Cfr. Iccu; Cammarota, 162: "Questo libro è più drammatico e più piccante di un romanzo poliziesco e di un romanzo erotico"; Gambetti-Vezzosi, Rarità bibliografiche del Novecento italiano, p. 337 e 520; Futurismo letterario italiano, Roma 1977, p. 66; Salaris, Stria del Futurismo, p. 214.
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