Alessandro Verri - Le avventure di Saffo, poetessa di Metilene - Roma 1809 (su carta azzurrina)
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Alessandro Verri - Le avventure di Saffo, poetessa di Metilene - Roma 1809 (su carta azzurrina)

VERRI ALESSANDRO.  Le avventure di Saffo, poetessa di Metilene. Coll'aggiunta della Faoniade. Roma, nella stamperia Frugoni, 1809.

Cm. 15,5, pp. 287 (3). Antiporta con il ritratto di Saffo e frontespizio incisi in rame. Esemplare parzialmente stampato su carta azzurrina. Bella legatura del tempo in piena pergamena rigida con titoli in oro su tassello nero al dorso; tagli spruzzati. Trascurabili/sporadiche arrossature. Esemplare nel complesso fresco e ottimamente conservato. Romanzo che diede molto successo ad Alessandro Verri (1741-1816) il quale dovette rinunciare ben presto al suo proposito d'anonimato e confermare la paternità dello scritto. L'autore dà di Saffo una rappresentazione di estrema purezza: il motivo del suicidio della poetessa a causa dell'amore non ricambiato non è esente da influssi della moda wertheriana allora dilagante per l'Europa. Verri utilizza l'espediente letterario tipico dei suoi tempi, cioè il ritrovamento di un raro manoscritto in greco antico che lui traduce in italiano. Trama: Lesbo,VI secolo a.C., la poetessa Saffo è ormai anziana e ha percorso diversi viaggi, insegnando la danza e il canto alle fanciulle. Ora che è anziana, è sola e non riesce più a celebrare Venere. Incontra il giovane e bello Faone, con cui intreccia una intensa relazione amorosa. Ella però, così facendo, incorre nello scherno dei concittadini e soprattutto nelle ire di Venere, che decide di rovinare l'idillio amoroso con una maledizione. Quando Saffo apprende che Faone è innamorato di una ragazza più giovane, Saffo impazzisce e decide di suicidarsi dalla rupe Leucade. La prima edizione fu stampata dal Giunchi di Roma nel 1780 con il falso luogo di Padova. Cfr. Iccu.

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