Giovanni Pietro de' Crescenzi Romani - Il nobile romano ossia trattato di nobiltà - Bologna 1693
Il nobile romano ossia trattato di nobiltà, libri due … Ampliato con molte aggionte dal conte di Guardamiglio fratello uterino del medesimo. In Bologna, per gli eredi d'Antonio Pisarri, 1693.
Cm. 28,5, pp. (28) 334 (2). Numerosi capilettera xilografici. Legatura del tempo in mezza pergamena con titoli manoscritti al dorso. Bellissimo ex-libris del pittore fiorentino Augusto Burchi (1853-1919), la cui grande biblioteca insieme ad altre collezioni fu venduta all’asta nel 1908. Piccolo buchetto al dorso. Esemplare nel complesso fresco e ben conservato. Giovanni Pietro de’ Crescenzi Romani (1615-1650), nobile nativo di Piacenza detto il “Solitario e Accademico Geniale di Codogno”, fu Accademico Adaggiato di Rimini e studioso di araldica. La prima parte di questo corposo trattato è dedicato alle varie specie di nobilità e titoli nobiliari; la seconda indaga mestieri ed arti in relazione alla nobilità (arte militare, governo politico, scienza legale, medicina, chirurgia, arti liberali, mercatura e banche, ecc.). Terza edizione ampliata. Cfr. Iccu; Piantanida, 263; Spreti, 1174; Brunet, II, 418.
Altri libri per "storia" o "araldica"
La diplomazia nel Cinquecento: Sansovino - Le orazioni recitate ai Dogi dagli ambasciatori - 1562
SANSOVINO FRANCESCO. Delle orationi recitate a Principi di Venetia nella loro creatione da gli ambasciadori di diverse città. Libro Primo. Nelle quali con grandissimo utile de' lettori si vede la forza dell'eloquenza di molti huomini illustri in una materia sola. Raccolte per Francesco Sansovino. In Venetia, (apud Franciscum Sansovinum), 1562SCHEDA COMPLETA
€ 700da La Rivista

Dante Alighieri Divina Commedia Inferno Canto XXI
Brani scelti: DANTE ALIGHIERI, La Divina Commedia, Inferno, canto XXI. [Canto XXI, il quale tratta de le pene ne le quali sono puniti coloro che commisero baratteria, nel quale vizio abbomina li lucchesi; e qui tratta di dieci demoni, ministri a l'offizio di questo luogo; e cogliesi qui il tempo che fue compilata per Dante questa opera.]






























