Riforma leopoldina della magistratura in Toscana: Legge per i tribunali di giustizia - Firenze 1772
Legge per il nuovo compartimento dei tribunali di giustizia dello Stato fiorentino del dě 30 settembre 1772. Al colophon: In Firenze, nella Stamperia granducale per Gaetano Cambiagi, 1772.
Cm. 40,5 (in folio grande), pp. (2) 82. Bellissimo stemma xilografico del Granducato alla seconda carta. Legatura strettamente coeva in mezza pergamena con ampie punte e titoli manoscritti al dorso; bellissima carta decorata del tempo ai piatti. Tagli spruzzati. Trascurabili segni del tempo limitati al piatto anteriore, sporadiche e lievi fioriture/macchiette. Esemplare nel complesso fresco e ben conservato. Leopoldo II d'Asburgo-Lorena (1747 –1792) è stato granduca di Toscana con il nome di Pietro Leopoldo I di Toscana dal 1765 al 1790 e imperatore del Sacro Romano Impero, Arciduca d'Austria e re d'Ungheria e Boemia dal 1790 al 1792. Figlio dell'imperatore Francesco I e di sua moglie Maria Teresa d'Austria, fu fratello della celebre Maria Antonietta, regina di Francia, e di Maria Carolina, regina di Napoli. Leopoldo, succeduto al fratello Giuseppe II, fu un moderato proponente dell'assolutismo illuminato e propugnatore del Codice leopoldino, legge che portò il Granducato di Toscana a essere il primo Stato nella storia ad abolire formalmente la pena di morte nel 1786. Importantissima fonte legislativa con cui Pietro Leopoldo riformava la magistratura del Granducato di Toscana. La legge riorganizzò la rete dei compartimenti fornendo norme riguardanti competenze, stipendi e numero dei vicari, podestà e notai di ognuno di essi. Rarissima prima edizione, censita in sole due biblioteche pubbliche italiane (una delle quali è la Biblioteca Nazionale di Firenze) e stampata in grande formato. Cfr. Iccu.
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